Come il vino ti cambia la vita by Laura Donadoni

Come il vino ti cambia la vita by Laura Donadoni

autore:Laura Donadoni [Donadoni, Laura]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Cairo
pubblicato: 2020-02-14T16:00:00+00:00


Claudio Quarta, la teoria dell’eno-incrementabilità

Questa storia inizia con i piedi.

Piedi di bambini che affondano nelle vinacce. Poi passa per il cuore, dove si depositano le emozioni e le speranze. Si ferma per molti anni nella testa, un grande intelletto che si arrovella intorno a catene genetiche in laboratori asettici per salvare vite umane. Prosegue poi nelle gambe, per rincorrere le occasioni imperdibili e andare lontano, negli Stati Uniti, e in alto, all’apice della borsa americana. Ma poi ritorna al cuore, che, alleato con la memoria, riporta il filo della storia alle mani, per sporcarsi di terra. E per tornare a casa.

Siete confusi, lo so. La storia di Claudio Quarta è tutto tranne che semplice. Sembra la sceneggiatura di un film, uno di quei thriller che ti agganciano dalla prima scena e finiscono come meno te lo aspetti. Non si può banalmente descrivere Claudio Quarta come un ex ricercatore genetico e imprenditore che ha quotato in borsa la prima società italiana di biotecnologie, un uomo di successo che, dopo essere emigrato dal suo Salento, torna a casa e investe nel vino. Per dirla con un titolo: Dal Nasdaq al Negroamaro. Questa non è una storia come tante, di chi, dopo una carriera prestigiosa, va in pensione e apre per diletto una cantina in qualche posto ameno, romantico e bucolico, dove cullarsi nei ricordi dell’infanzia. È una storia di andate e ritorni (fisici e mentali), di un approccio scientifico applicato al business del vino, di un uomo che vuole restituire al suo territorio (la Puglia e l’Italia) parte della fortuna che ha costruito nel mondo della scienza e della finanza. Il tipo di personaggio che sta antipatico ai vignaioli duri e puri, quelli che rifiutano l’input di qualsiasi persona abbia osato fare altro nella vita e, peggio ancora, si sia macchiato dell’indelebile colpa di aver avuto successo. Proviamo a lasciare da parte ogni sorta di pregiudizio e a comprendere in che modo un personaggio come Claudio Quarta possa ispirare, attraverso il vino, il cambiamento di cui questo Paese ha bisogno.

La prima volta che l’ho incontrato è stata memorabile: nel parcheggio della sua Tenuta Eméra a Lizzano, provincia di Taranto. Io e la figlia Alessandra lo stavamo aspettando per andare in vigna; lui arriva, parcheggia l’auto, scende e vede qualcosa per terra, lo raccoglie, viene verso di noi e, ancora prima di tendermi la mano e di presentarsi, me la porge, un’erba selvatica, da annusare. Un odore acre, di limone e menta con una punta di finocchio, non mi ricordo il nome, ma è meraviglioso che il suo biglietto da visita sia stato un profumo spontaneo della sua terra, il Salento. È proprio un biologo, ho pensato tra me e me, la diversità della vita lo affascina. E il vino è diversità liquida, da annusare.

«Da bambino e fino all’età di venticinque anni trascorrevo le estati con la mia famiglia in una casa di campagna a Monteroni, in provincia di Lecce» mi racconta Claudio. «Ci stavamo da maggio fino a ottobre. Non c’era acqua corrente, non c’era elettricità, si viveva tutti in una grande intimità e ci si adattava.



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